domenica 8 giugno 2014

UNA GIORNATA ALL' ARIA APERTA IMMERSI NELLA NATURA

FINALMENTE! Dopo tante ore di viaggio, siamo arrivati a destinazione: Cerreto Di Spoleto. Il profumo di gelsomino, camomilla e soprattutto di aria pulita,  era fantastico! Il verde era il colore dominante, mischiato al cielo azzurro e splendente, per via del sole. Eravamo nella Valnerina. Quella di quest’ anno è stata una gita molto bella e divertente, alla scoperta di posti meravigliosi.  Non solo il luogo era fantastico, ma anche le attività svolte: l’orienteering, inventata dai soldati norvegesi per esercitarsi ad orientarsi nel bosco, ed un fantastico giro in Mountain bike, due ore di assoluto relax immersi nella natura più profonda, in compagnia del fiume Nera che, con la sua brezza, ci rinfrescava dal sole cocente. Stare così all’aria aperta,  tra monti,  boschi ed animali,  è stata una bella sensazione che ci ha fatto dimenticare la vita di tutti i giorni,  completamente diversa. Appena arrivati, ci hanno diviso in squadre ed abbiamo sperimentato l'orienteering: ogni gruppo era provvisto di una bussola e di un foglio di carta su cui scrivere i codici degli azimut,  cioè la posizione delle lanterne da trovare, con gli indizi per passare alla successiva. Anche se ci aspettavamo di più dall’orienteering, ci siamo divertiti molto perché è bello fare delle cose insieme agli amici della classe. E’ stata un’ esperienza positiva, interessante ed educativa. Grazie anche al bel tempo che ci ha accompagnati, abbiamo trascorso una bellissima giornata, ci siamo divertiti un mondo ed abbiamo imparato molte cose nuove, soprattutto che anche fuori dalla scuola le regole da rispettare sono ancora più importanti. L’attività più coinvolgente è stata però quella della pedalata in mountain bike. Abbiamo fatto con le bici un percorso lungo e tortuoso in una vecchia ferrovia. Si poteva vedere il fiume, ascoltare gli uccelli … insomma sentire la natura più vicina. In alcuni punti cerano  delle frane e quindi molti sassi che davano fastidio e facevano cadere. Siamo passati sotto  una piccola galleria, molto buia e fredda,  dove abbiamo potuto notare gli antichi  supporti  del filo elettrico del treno. All’uscita abbiamo visto un piccolo cerbiatto morto, da noi ribattezzato “Bambi”, che ha spezzato un po’ la nostra allegria. Grazie al signor Maurizio (la nostra giuda) abbiamo potuto usare la bicicletta anche per conoscere cose nuove: piante, corsi d’acqua, animali. A volte  ci faceva fermare e ci disponeva a pettine, facendoci osservare paesaggi, aspetti della natura che noi  ammiravamo  stupiti con l’espressione meravigliata dei bambini piccoli. Abbiamo percorso sentieri pieni di pozzanghere, sassi e buche, ma soprattutto abbiamo scoperto il valore di muoversi all’aria aperta in compagnia degli amici. Le uniche cose che non ci sono piaciute sono state  il fatto che qualcuno ha bucato una gomma e che ci siamo sporcati tutti di fango.
Mentre aspettavamo che il pulman ci venisse a prendere, infine, ci spingevamo giù per una collinetta per divertirci.
Saliti sull’autobus eravamo più morti che vivi, ma tutto sommato è stata una bella gita ed  una grande esperienza emozionante. Siamo ripartiti felici, stanchi e … abbronzati.



CLASSE 1E
Sc. Sec. Di 1° grado “G. Leopardi”
Sede di Borgo San Giacomo


Ciak si gita: pensieri e parole

Sono stati giorni indimenticabili quelli trascorsi in gita  il 5, 6 e 7 maggio, infatti ci è stata data la possibilità di visitare alcune città della Campania: Castellabate, Paestum ed Agropoli. Gli aspetti che si possono apprezzare maggiormente di queste località sono la spettacolarità dell’ ambiente, gli splendidi  paesaggi marittimi ed i   “punti panoramici” dai quali ammirare tutta la bellezza del mare, dei porti ed il fascino delle case arroccate. (Pierpaoli)



Quella della gita è stata una meravigliosa esperienza fatta da tutti noi, piena di nuove amicizie, nuovi amori, litigi, riappacificazioni, ma soprattutto di emozioni e di divertimento. (Tedoldi)
Questa visita nel Cilento per me è stata una nuova esperienza, una nuova e bella esperienza con i miei compagni e le professoresse. (Spada)
Grazie a questo bellissimo viaggio d’istruzione, abbiamo imparato cose nuove, ammirato panorami mozzafiato e naturalmente ci siamo divertiti, conoscendoci meglio. Come molti sanno la Campania ha fatto da sfondo a moltissimi film famosi in tutto il mondo. Tra questi vi è: “Benvenuti al sud”,  girato nel borgo di Castellabate. Abbiamo visto la targa con incisa la frase: “Qui non si muore”, frase pronunciata da Gioacchino Murat durante la sua permanenza nel paesino l’undici e il dodici novembre del 1811. E’ stato davvero emozionante immaginare che in quei luoghi hanno recitato attori famosi,   ripercorrere i loro passi... (Bartolini)

Abbiamo ritrovato la famosa piazzetta dove era  l’ufficio  postale, che in realtà è una gelateria,nella quale  ci siamo catapultati per gustare un fresco e delizioso gelato….(Castellani)
Qualche souvenir e… via per il “CIAK si GITA”, immersi nell’attività “Attori per un giorno” ,  dove un fantastico regista ha organizzato uno spettacolo sulla disparità di genere, la cui sceneggiatura é stata scritta da noi alunni. Bellissimo! (Proietti)

Quest’anno abbiamo vissuto un’esperienza unica, una di quelle che si ricordano per tutta la vita. Agropoli è stato il cuore della gita,  infatti ha costituito lo scenario ideale per ”Ciak si gita”. Qui abbiamo avuto la fantastica, e allo stesso tempo rara, possibilità di girare uno spot molto educativo sulla parità di genere (maschi e femmine), perché, anche se oggi i diritti sono uguali,  i maschi hanno perso l’abitudine di fare quei  gesti che fanno piacere alle femmine e con cui possono mostrare anche tutta la loro romanticheria. (Caporaletti)
Raggiunta, ad Agropoli,  la cima del ripido monte di scalini, dalla quale si ammira l’azzurro e cristallino  mare, immersa nei miei pensieri, un gran vocione mi riporta alla realtà: -Chi vuole recitare venga qui!!!-. E’ ora di iniziare lo spot dal tema “Disparità di genere”. grida con un megafono il regista. Da sotto il grande arco si muove un gruppo di persone urlanti, con  le mani alzate al cielo e poi, di colpo,abbassate in segno di protesta…….(Ferroni)
 Cinque ragazze, a turno, si lamentano del brutto carattere degli uomini che  una giornalista rampante coglie subito quel messaggio con un’intervista.. (Affinito)
 Questa è la scena  più difficile, l’abbiamo ripetuta milioni …milioni  di volte, non si riesce ad accontentare  regista!(Peggio della nostra proff!) Abbiamo girato  altre scene: al ristorante l’uomo toglie la giacca alla sua signora o le apre lo sportello della macchina….. insomma, tutti quei gesti di galanteria che i ragazzi dovrebbero avere,invece…. (Giaccaglia)
Ad Agropoli ci siamo addrentrati nel mondo cinematografico, abbbiamo girato uno spot  che parteciperà al concorso "Ciak si gita", in cui si parla dei semplici gesti di gentilezza nei confronti delle donne che,  oggi come oggi,  non vengono attuati dalla maggior parte degli uomini che li credono superficiali e superati.  (Barontini)
Abbiamo rappresentato il rapporto fra uomo  e donna che è un tema molto importante e che, purtroppo, spesso si trasforma in violenza.  Abbiamo  voluto evidenziare  quanto  può  essere brutto  vedere  un uomo non prendersi  cura, anche nella forma, della propria donna, quando  invece potrebbe essere  bello  recuperare gesti molto semplici, come aprire la porta, togliere il cappotto ad  una compagna, starle vicino. (Cantarini)
Da attori  per un giorno  all’Inferno di dante realizzato nelle grotte dell’Angelo di Pertosa. Dante ci accoglie fuori della grotta recitando il I canto della Divina Commedia
“Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura….
Quando ad un certo punto della recitazione appare Virgilio che insieme al divino poeta  ci guida dentro l’inferno. Il luogo è ideale, il clima è umido e il terreno scivoloso, tutto è oscuro,rischiarato da luci rosse e verdi. (Petroselli)
Un grande cartellone con un personaggio demone mi fa sobbalzare all’ indietro, ma un canto soave mi tranquillizza. Beatrice compare  davanti a noi e parla con Dante, ma in un attimo sparisce. (Carnevali)
Il cammino nei gironi continua, s’incontra Paolo e Francesca, la loro storia mi ha commosso. Cantando, Francesca ci spiega ciò che le era successo, mentre erano a leggere il galeotto, entrambi sono travolti dalla passione ,il marito li coglie in quel momento intimo e li  uccide ed ora, per la legge del contrappasso, sono avvolti in un turbine di vento. …(Castellani-Papa)
A metà del viaggio siamo saliti su una piccola barca, abbiamo attraversato il fiume Acheronte come anime demoniache che devono raggiungere l’inferno e abbiamo incontrato Caronte che ci ha bagnato con il remo che usava per percuotere le anime rimaste indietro.(Frontini)
Infine  abbiamo incontrato Ulisse che ci ha ricordato ( come afferma sempre la nostra proff) “fatti non foste per vivere come bruti .
ma per seguir virtute e conoscenza…)e quelle parole mi hanno fatto riflettere che è importante studiare e viaggiare (Ferroni-Ginevri)
Sono rimasto interdetto di fronte ad uno spazio allestito con foto di guerra, di gente ferita, di sofferenza; la guida ci ha spiegato che il diavolo oggi è questo:la fame, la miseria, la guerra, la disperazione.(Gardoni)
All’ uscita abbiamo pensato: “sono passati solo due giorni e già dobbiamo ripartire, UFFA!”  E’ stata un’esperienza fantastica che ci ha insegnato molte cose e ci ha fatto conoscere le proff sotto un altro aspetto, non solo come insegnanti. Il lungo viaggio di ritorno ci avrebbe riportato a casa e  a malincuore lasciamo quei luoghi incantevoli. E’ proprio vero che quando un forestiero raggiunge il sud piange due volte, quando arriva e quando parte. (Pappalardo-Picchio-Serafino) 
Esperienza incredibile, il terzo giorno, vedere lo spettacolo: "L’ Inferno di Dante” nelle grotte dell’Angelo, a Pertosa. Hanno recitato versi della Divina commedia personaggi come Paolo e Francesca, Ulisse e Caronte, il quale campeggiava in tutta la sua mostruosità  su una piccola barca di legno con un bastone in mano. (Vitetta)
Un dolce suono mi ha attirato, era una cascata vicina alle grotte, dove abbiamo incontrato “Dante” che ci ha cantato alcuni versi, fino a che è comparsa la figura di Virgilio (Sheta)
Una guida ci ha condotti all’interno delle grotte, facendoci rivivere il passaggio di Dante all’Inferno,  spiegandoci altresì  la visione che il poeta aveva  dell’aldilà e che ha illustrato nella sua Divina Commedia. Quello che mi ha colpito di più è stato il luogo, che rendeva l’atmosfera veramente infernale. (Luna)
L’interno delle grotte di Pertosa era buio e attraversato da un piccolo fiume, “l’Acheronte”,  che abbiamo percorso con delle barche. Effettuando  il tragitto si potevano osservare varie scene  dove venivano presentati  alcuni  personaggi presenti  nell’inferno di Dante e con ognuno di essi il poeta si soffermava  a recitare i versi accompagnato dagli altri attori ( Rossi)
La cosa che mi ha colpito di più dell’Inferno Dantesco è stato il finale, del tutto inaspettato. Mi ha fatto capire che il male non è Lucifero in sé, ma sono le cose che ci circondano, anche se non ce ne rendiamo pienamente conto. (De Noni)

Dopo quest’ultima esperienza siamo ritornati a casa felici e tristi allo stesso tempo: felici per il fatto che avremmo rivisto le nostre famiglie e tristi per  la gita già terminata, il tempo trascorso troppo in fretta… (De Rosa) 


Classi 2^D- 2^E
scuola sec. di 1° grado "Giacomo Leopardi"

IL CALCIO È SPECIAL

Mercoledì 21 maggio noi ragazze della 2^ E abbiamo partecipato con altri compagni di scuola all'evento chiamato: Special Olimpycs, organizzato  per la XIV European Football Week. Abbiamo così potuto cimentarci nel giornalismo realizzando un foto-reportage ed intervistando i nostri amici.
Ciao, com’è  stata questa esperienza?             
MATTIA C.: Ci è piaciuta molto,  ci siamo divertiti ed abbiamo fatto una cosa che a tutti noi ragazzi piace tantissimo,  giocare a calcio
MATTIA P.: Ma abbiamo fatto di più. Siamo stati con i nostri amici e li abbiamo fatti sentire più che mai parte del nostro gruppo di preadolescenti alle prese con il difficile compito della crescita.
LORENZO: Di solito certi ragazzi si sentono esclusi perché hanno qualche disabilità e perciò si sentono soli
E cosa fate per loro?
LORENZO: È nostra responsabilità farli sentire parte del gruppo, incoraggiarli, aiutarli quando ne hanno bisogno
ALFONSO: Però non stando loro sempre appiccicati altrimenti si sentirebbero inferiori. Infatti anche a loro, come a tutti, piace essere liberi e indipendenti
MATTIA P.: Come gli stati americani durante la rivoluzione (ride)
Che cosa vi è piaciuto?
ALESSANDRO. : Praticamente tutto, il calcio è uno sport di squadra ed è per questo che è  uno dei  più seguiti al mondo
Cosa vorresti dire con ciò?
ALESSANDRO: Che se anche ogni componente della squadra ha un ruolo specifico e diverso dagli altri, fa parte di essa e la rende più forte mettendo a disposizione le sue abilità
MATTIA C.: E il risultato finale non dipende da un singolo individuo ma dall'insieme, dall’apporto di tutti,  perciò si vince e si perde sempre insieme
MATTIA P.: Però l'importante è dare sempre il massimo, proprio come recita la promessa dell'atleta Special Olimpycs
Bravi, avete proprio ragione. Avete giocato anche una partita, comè andata?
ALESSANDRO: Senza dubbio è stata una partita molto speciale e credo che abbiamo dato il meglio di noi stessi
ALFONSO: Mi è piaciuto il fatto che gli unici che potessero segnare fossero i nostri amici meno fortunati, perché così si sono sentiti dei veri campioni
MATTIA C.: ….Portandoci al meraviglioso punteggio di 2-2 , perché per essere un buon risultato deve essere conquistato e questo pareggio per noi è come una vittoria
Allora vi è piaciuta proprio questa giornata!
ALESSANDRO: Sì,  è stata molto divertente ed  allegra
ALFONSO: Non siamo andati a scuola…(ride) comunque, scherzi a parte, sarebbe da rifare
LORENZOE la cosa più importante è che abbiamo fatto quello che ci piace di più!
Ma voi ragazzi pensate sempre al pallone!?!   
LORENZO:
MATTIA P.: E fra poco ci saranno i mondiali di calcio
TUTTI: FORZA ITALIA!!

Va bene ragazzi, grazie per questa intervista

Bartolini Anita e Tedoldi Maria Sofia
Classe 2^ E
Ist. Sup. di 1° grado
“Giacomo  Leopardi” Osimo


UN GIORNO……HO AVUTO VERAMENTE PAURA

E' uno dei tanti e meravigliosi pomeriggi di primavera, uno di quei pomeriggi che passi assieme agli amici,  al campo scout,  ad accendere fuochi per poi cantare  accompagnati da una chitarra.
lo mi dedico al bird-watching, uno dei miei tanti hobby che consiste nell'osservare gli uccelli e riconoscerne la specie.
Con mia cugina, che è un'esperta di questo sport, ci addentriamo nel bosco con una bussola, un walki-tolki ed una mappa per ritrovare la via di casa.
Ad un certo punto, essendosi accorta di aver dimenticato il suo sacco a pelo,  mia cugina mi lascia da sola nel bosco.
Proprio in quell’ istante mi accorgo di una cosa: avevo perso l'orientamento!!!
Mi affanno così a ricordare tutte le tecniche di sopravvivenza che avevo imparato,  ma l'ansia mi gioca un brutto scherzo: non ricordo più nulla.
Così prendo della legna, mi arrampico su un albero con rami molto alti e costruisco una piattaforma dove riposare durante la notte.
Prendo quindi il walki-tolki , chiamo mia cugina gridando dei forti: << Aiuto>>,  ma l'unico rumore che sento è  un bzzzz,bzzzz, come quello delle radio senza segnale.



Pensando all'accampamento, mi ritorna in mente la storia di paura che mi aveva raccontato Asia, una mia compagna:
<<I lupi  una volta non erano solo dei cani, mangiavano anche le persone. Così un giorno, un pazzo si recò  sulla montagna dove vivevano gli animali e li ipnotizzò,  facendo mangiare loro carne umana  durante le notti di luna piena.  Da quella volta i lupi di quella zona mangiano carne umana solo quando l'astro è perfettamente circolare >>
Intanto nel bosco  era calato il buio. D'un tratto mi  giungono all'orecchio un fruscio ed un ululato.
Guardo la luna. E' piena. Inizio così a sudare freddo. Molto freddo. Tento di addormentarmi. Non ci riesco. lmmagino che siano i lupi cannibali della storia. Mi avvinghio all'albero sul quale ero arrampicata per essere più sicura. Mi addormento.
ll mattino seguente mi risveglio con il rumore di sottofondo tipico del campo scout: avevo ritrovato l'orientamento. Corro più in fretta che posso da mia cugina, che mi consegna un distintivo come premio per essere riuscita a sopravvivere in un  luogo pericoloso.

RINALDI STELLA
Classe 1^ E, sc. Sec. di primo grado
“Giacomo Leopardi” Borgo San Giacomo

domenica 1 giugno 2014

Flashmob Hansel e Gretel