lunedì 24 marzo 2014



Sono sempre stata una ragazza non troppo coraggiosa e che si lascia prendere un po’ dalla paura. Però in casa mi sento al sicuro, come protetta dal mondo là fuori. Ricordo un episodio a proposito di questo. Era un sabato sera e i miei genitori dovevano andare ad una cena con dei vecchi amici. Tra l’altro mia sorella era rimasta a dormire a casa di una sua amica. ”Allora noi andiamo” disse mia madre dopo avermi dato un bacio sulla fronte “Se la vuoi scaldare, la pizza è in forno”. E poi bang la porta si chiuse. Naturalmente non avrei mangiato quell'insipida focaccia ai gamberetti fritti che la mamma continuava a chiamare “pizza”. Farcii con la Nutella un panino e mi misi a guardare sul divano uno di quei programmi per nonne che mi annoiano subito. Passate le dieci,  abbassai le serrande ed accesi l’allarme antifurto, giusto per essere sicura che non potesse entrare nessuno. Mi preparai per andare a letto e mi infilai sotto le coperte a leggere un libro. Quando gli occhi mi si chiudevano da soli dal sonno, spensi la luce e sprofondai la testa nel cuscino. Successe tutto in un lampo, nel pieno della notte l’allarme suonò: io mi svegliai di colpo e scesi dal letto frastornata. Corsi al pannello di controllo per vedere quale fosse il problema. Il segnale proveniva da una tapparella che si era mossa. Allora, dopo aver messo fine a quel suono assordante, iniziai a perlustrare la casa. Stavo sudando freddo, avevo paura che da un momento all'altro balzasse fuori un uomo incappucciato che mi puntasse la pistola alla testa. Le luci erano tutte spente e i mobili sembravano tante ombre nere e spaventose. Il corridoio mi appariva infinito ed il pavimento dietro di me era come se cadesse a pezzi. Arrivata alla camera dei miei genitori, mi sentii estremamente coraggiosa e accesi la luce. Finalmente capii tutto: la tapparella aveva ceduto. Tirai un sospiro di sollievo, il pericolo era stato scampato, potevo  rimettermi a letto. Stavo per farlo, quando arrivarono i miei genitori. Raccontai loro dell’accaduto e tutto tornò tranquillo.

Menghini Chiara classe 1^E sc. sec. di 1° grado 
“Giacomo Leopardi”- Borgo San Giacomo

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